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Wellbeing Washing: come superarlo

Il termine "wellbeing washing" si riferisce alla pratica delle aziende di promuovere il loro impegno per il benessere dei dipendenti e della comunità in modo superficiale o ingannevole, senza realmente impegnarsi a migliorare la situazione. In altre parole, si tratta di un tentativo di sfruttare il crescente interesse per il benessere per migliorare la reputazione aziendale, senza fare cambiamenti sostanziali. Questo fenomeno è diventato sempre più comune, poiché il benessere aziendale è diventato un tema importante per molte persone e organizzazioni, ma ciò ha portato anche ad un aumento dell'attenzione verso la vera efficacia delle iniziative di corporate wellbeing.

Abbiamo avuto l'opportunità di confrontarci in un webinar live con Michela Romani, HR Business Partner at Unilever Italy & Wellbeing Country Lead per approfondire come promuovere efficacemente il benessere in azienda e superare il wellbeing washing.


L’attenzione al benessere aziendale sta aumentando esponenzialmente. Come evitare però di cadere in dinamiche di wellbeing washing?

Il rischio è davvero in agguato. Inserire iniziative “giusto per fare” è una tendenza di molte organizzazioni. Bisogna lavorarci sopra, con consapevolezza, attenzione ed intenzione: se no è un fuoco di paglia. Io mi occupo di wellbeing da diversi anni: mi sono accorta che post covid-19 c’è stato un grande “boom” sul tema, il che è positivo perché almeno questa area risulta attenzionata. Dall’altra si deve stare attenti a “non fare le cose per fare” ma con una strategia ragionata e integrata nel contesto culturale. il rischio se no è che, passata la moda, questa area passi nel dimenticatoio, riportandoci al malessere che abbiamo sperimentato negli anni passati.

Inoltre inserire ricchi piani di welfare non basta. Serve sempre più lavorare sulla consapevolezza. E’ la prima leva. Il rischio di wellbeing washing si superare innanzitutto senza mai “abbassare la guardia”: se hai un piano che copre tutto l’anno non vuol dire che la tua azienda ha dei buoni livelli di benessere: è fondamentale restare in ascolto ed essere flessibili perchè le esigenze del 2020 sono sicuramente diverse da quelle del 2024.


Come affrontate il tema in Unilever?

Da ormai diversi anni ci occupiamo di ascoltare le nostre persone tramite una survey interna che si chiama “Univoice”: il tema del wellbeing è una parte prioritaria di questo indice complessivo che ci permette di capire su quali aree intervenire. Per noi il benessere è una dimensione chiave della people strategy e prevede un budget ad hoc. Abbiamo inoltre una funzione HR dedicata, di cui faccio parte, che dialoga con le altre funzioni HR proprio per garantire la buona riuscita delle iniziative. Ci occupiamo del benessere dei dipendenti in modo olistico approcciando a più aree del benessere. Oltre a quella psicologica abbiamo iniziative anche per il benessere fisico, emozionale e, novità del 2023, anche benessere finanziario: un’area che fa la differenza e se carente porta discontinuità e impatti negativi anche sulle altre aree.

In Unilever ciò che guida è il purpose, per noi è la base di tutto ed è fondamentale, così come i valori: ti guidano nel momento di disequilibrio e disorientamento, sono come una bussola.


E' inoltre fondamentale sapere come comunicare il wellbeing in azienda. Leggi il blog di Trainect sulla strategia di comunicazione efficace per il corporate wellbeing!


Ci dai qualche dettaglio in più sull’Unilever Mental Health Champion program?

Abbiamo formato, a livello locale e mondiale, un insieme di persone sul tema della salute mentale. Queste persone si sono candidate su base volontaria per un proprio purpose personale. Durante questo percorso si viene formati su alcune delle patologie più comuni in ambito salute mentale imparando a riconoscerne i primi sintomi e ad utilizzare un linguaggio adeguato come ad esempio per l’ansia, lo stress, la depressione. Si crea consapevolezza e conoscenza nelle persone affinchè siano più sensibili verso il prossimo, verso i colleghi imparando a riconoscere quando lo stress non è più funzionale e si rischia di arrivare al burnout, quando l’ansia ha livelli elevati e rischia di cadere in attacchi di panico. Le figure dei mental heath champion non si sostituiscono a medici, psicologi o psicoterapeuti ma possono intercettare situazioni delicate e dare un primo aiuto, suggerendo di entrare in contatto con figure specializzate.

L’obiettivo quindi è intercettare i colleghi che stanno passando momenti di disequilibrio mentale ed emotivo, fornire un supporto empatico e di sostegno, avendo imparato a riconoscere i “primi campanelli di allarme” del malessere psicologico.

Gli strumenti Trainect per disegnare una strategia di corporate wellbeing efficace.

Per evitare di cadere in dinamiche di wellbeing washing sono necessari strumenti e approcci efficaci a disegnare la cultura e a disegnare la strategia. Il Wellbeing Model Canvas di Trainect aiuta HR e key stakeholder, grazie al supporto dei nostri wellbeing designer, a identificare le 7 aree chiave per il disegno di una strategia efficace e calata nel contesto aziendale.


Vuoi disegnare la strategia di wellbeing adatta alla tua azienda?

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