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Importanza del Wellbeing Aziendale per la Produttività dei Dipendenti

Benessere e produttività sono due concetti che storicamente, nel mondo del lavoro, sono stati considerati in antitesi l’uno con l’altro. Si pensava (e ahimè spesso si pensa ancora!) che per essere più produttivi bisognasse sacrificare il proprio benessere, lavorando più ore al giorno e riducendo il tempo per sé stessi.

Tuttavia questa mentalità, che forse poteva avere senso in una visione tayloristica del lavoro, oggi, nell'era dei knowledge worker, risulta controproducente.

Il valore prodotto dai lavoratori è infatti direttamente proporzionale alla qualità e alla bontà delle loro idee, non al numero di ore lavorate.


Benefici del Wellbeing Aziendale sulla produttività

Sfatiamo falsi miti: lavorare di più non permette di produrre di più. Al contrario, può portare a un esaurimento fisico e mentale che, alla lunga, può avere un impatto negativo sulla produttività e sul business.

Secondo i ricercatori dell’Università di Stanford la curva della produttività declina bruscamente quando si oltrepassano le 50 ore di lavoro settimanali, per azzerarsi completamente oltre le 55 ore.

Il risultato è che chi lavora fino a 70 ore a settimana raggiunge gli stessi risultati di chi arriva “solo” a 50. Ciò significa che dedicare ore extra al lavoro è completamente inutile, oltre che dannoso per la salute fisica e mentale.

Il segreto della produttività non è quindi legato al numero di ore che si dedica all’attività lavorativa bensì alla capacità di staccare, diversificare attività e interessi, pianificare e, soprattutto, sapersi riposare tramite momenti di pausa rigeneranti.

Inoltre, secondo l’Harvard Business Review pianificare break sani permette di aumentare la creatività e sviluppare capacità di problem solving complesso, skills fondamentali nel mondo del lavoro odierno.


In Trainect abbiamo identificato 5 aree del benessere (emotivo, sociale, finanziario, mentale e fisico): leggi il nostro blog sull'approccio olistico.


Tramite la nostra APP è possibile pianificare delle pause di qualità, da soli o coi propri colleghi, per rigenerarsi tramite video, podcast e corsi sui temi di interesse.

Meditare, fare stretching, respirare per ridurre lo stress, esercitare la concentrazione per prepararsi ad una riunione importante, sono alcune delle attività che proponiamo alle persone in azienda per riuscire ad aumentare il proprio benessere e ad essere più produttivi.


Ma quale collaborazione c'è tra benessere aziendale e produttività?

Esiste una forte correlazione tra benessere aziendale e produttività. Gli studi dimostrano che quando i dipendenti si sentono valorizzati, apprezzati e supportati sul posto di lavoro la loro motivazione aumenta e si impegnano di più nel loro lavoro con conseguenti effetti positivi sulla produttività.

Inoltre, un ambiente di lavoro positivo e salutare può contribuire a ridurre lo stress, migliorare la salute fisica e mentale dei dipendenti, aumentare il loro senso di appartenenza all'azienda. Tutto ciò può portare a un maggiore ingaggio, una maggiore soddisfazione lavorativa e un'alta fidelizzazione dei dipendenti, con conseguenti riduzioni del tasso di turnover e un miglioramento della reputazione aziendale, strategico per l’employer branding e l’attraction dei talenti. Inoltre il benessere è strettamente correlato allo stato di flow, con conseguenti effetti benefici sulla produttività.


Quale è il nesso tra produttività e stato di flow?

Il flow e l'espressione massima di quello che possiamo dare al lavoro e si vive quando ci sono le condizioni di contesto che evitano ansia, pressioni e paure... il che avviene solo in contesti organizzativi sani.

Esiste quindi una forte correlazione tra benessere aziendale e lo stato di flow dei dipendenti.

Lo stato di flow, o "flusso", si verifica quando una persona è completamente immersa in un'attività e si sente estremamente concentrata e coinvolta. Questo stato è spesso descritto come un'esperienza altamente gratificante e può portare a un senso di realizzazione e di appagamento.

Quando i dipendenti si sentono apprezzati, supportati e stimolati sul posto di lavoro, sono più propensi a sperimentare lo stato di flow. Gli studi dimostrano che il benessere aziendale, come ad esempio un ambiente di lavoro positivo e salutare, la flessibilità lavorativa, l'opportunità di sviluppo professionale e la gratificazione del lavoro ben fatto, può aumentare il senso di fiducia e di competenza dei dipendenti, favorendo la possibilità di sperimentare lo stato di flow.

Inoltre, lo stato di flow può portare a un aumento della produttività, in quanto quando una persona è immersa in un'attività, la sua concentrazione e la sua attenzione sono massime, portando a un maggiore impegno e rendimento.


Cosa succede invece ai lavoratori se manca il benessere in azienda?

Lavorare in uno stato di malessere impatta negativamente la produttività e, a cascata, il business. In generale lavorare in un clima di malessere diffuso può generare ansia e stress che si diffonde e impatta negativamente sulla produttività: si perdono il senso della priorità e la lucidità di capire cosa fa veramente la differenza. Il valore prodotto dalle persone diminuisce perché la persona investe energie per gestire la propria ansia e il proprio malessere.

Talvolta la fretta “compulsiva” di rincorrere una produttività a tutti i costi è un effetto boomerang: l'ansia e la frenesia del "fare a tutti i costi" portano alla disorganizzazione, alla scarsa efficienza e al burn out. Al contrario, pianificare pause di benessere, è un apparente rallentare per poi in realtà andare più veloce.



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